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MADDALONI- Le istituzioni prima di tutto. La sede più opportuna per ascoltare, interloquire e confrontarsi con il redattore del Puc è e deve essere l’Ufficio di Piano. Il gruppo Maddaloni Greeen, diventato Alternativa per Maddaloni, non ci sta: dopo aver appreso che il redattore parteciperà a iniziative non istituzionali, lancia la richiesta della convocazione di Bernasconi nell’Ufficio di Piano. Vanno bene i convegni ma le istituzioni vengono prima. La pluralità, le verifiche istituzionali e i processi di confronto tecnico-politico con tutte le forze che siedono in Consiglio Comunale. Ecco la nuova richiesta presentata dai consiglieri comunali.
“Al signor sindaco del Comune di Maddaloni
Oggetto: richiesta convocazione dell’Architetto Bernasconi alla riunione dell’Ufficio di Piano.
Il gruppo Maddaloni Greenha,da sempre, considerato il dibattito sulla redazione del PUC fondamentale per il raggiungimento della stesura di un nuovo strumento urbanistico caratterizzato dell’ampia condivisione e dalla chiara espressione delle volontà cittadina. In tale logica procedurale la nostra compagine politica,mediante noi rappresentanti al Tavolo tecnico-politico,ha formalmente chiesto la presenza del redattore arch. Romano Bernasconi in almeno una riunione dello Stesso. A tale richiesta purtroppo non abbiamo avuto riscontro ,mentre abbiamo avuto notizia,tramite stampa, della sua volontà di dialogare con la cittadinanza,accettando l’invito a presenziare in iniziative meritorie ma non istituzionali.
Siamo, pertanto, costretti a rinnovare la richiesta della presenza del Redattore nella sede più opportuna che resta quella dell’Ufficio di Piano. Tale Ufficio,privato della possibilità di confronto costruttivo, subirebbe un freno della sua attività,allontanando ancora di più il raggiungimento degli obiettivi posti a base della sua costituzione.
Maddaloni 21/11/2018
I componenti dell’ufficio di piano del Gruppo Maddaloni Green
Imperia Tagliafierro
Marco Lombardi”

MADDALONI- “No grazie, abbiamo già dato”. Solo all’ipotesi di un ritocco dell’importo della Ta.ri. scatta la ribellione preventiva dell’opposizione. Prima delle opinioni ci sono i dati oggettivi: il rincaro del conferimento in discarica, l’aumento della produzione di ingombranti e Raee (elettrodomestici dismessi, la mancata crescita della differenziata rendono insostenibili i costi della Nu. A questo si aggiunga che la Tari non è onorata, in tutto o in parte dal 45 per cento degli iscritti al ruolo a cui vanno aggiunti gli invisibili. I conti non tornano.
“E’ tale e tanta la sacca di evasione e soprattutto di elusione che è inaccettabile scaricare la croce addosso a chi paga”.
E’ il commento di Angelo Tenenriello (Maddaloni Positiva) che inscena una mobilitazione preventiva.
Propone soluzioni alternative?
Si abbia il coraggio di scoperchiare io santuari inviolabili dell’evasione.
Siamo al pagare tutti per pagare meno?
Siamo ad una condizione di palese ingiustizia. A Maddaloni la metà di contribuenti sostiene l’altra metà strafottente, più una marea di esercizi commerciali non in regola., più i furbi, più gli incivili o nuovi barbari metropolitani che, facendo la differenziata ricorrendo allo sversamento clandestino, fanno lievitare i costi. Si abbia il coraggio di colpire e duramente.
E’ la mission del nascente Ufficio Unico delle Entrate. O No?
Non giochiamo con le parole e con i principi. Innanzitutto, l’Ufficio Unico delle Entrate e è un progetto amministrativo condivisibile ma ancora tutto da realizzare. Secondo, se qualcuno pensa che si batte l’evasione cincischiando le banche dati si sbaglia di grosso. Tutti sappiamo che il vero problema è il nero: lavoro nero, negozi in nero, studi professionali in nero, imprese in nero. Tutto questo produce una mole enorme di rifiuti che gravano sulle tasche dei soliti fessi. E’ il momento di far pagare chi è noto, sta in piazza ma sta anche in nero. E’ un problema di coraggio, politicamente molto costoso che romape l’omertà sociale che ci affligge tutti.
Vi opporrete a qualsiasi ipotesi ritocco della Ta.ri?
Assolutamente si. Invece, si pensare ai facili rimedi si abbia il coraggio di guardare alle cause della malattia. E’ scomodo, molto scomodo. Lo so bene. Da medico, quotidianamente affronto diagnosi difficili. In certi casi, non si prescrivono semplici rimedi ma si indica la strada del chirurgo che è la più impegnativa ma anche la più vicina per imboccare la strada della guarigione.
Sta dicendo che a Maddaloni ci si affida ai pannicelli caldi e non la chirurgo?
Le sacche di evasione radicata, storica, trasversale e metodica ne è la prova provata. Si facciano pagare i furbi.