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La Giornata Mondiale della Sicurezza del 28 aprile è stata occasione per Colacem di ribadire il suo costante impegno a rafforzare la cultura della sicurezza La Giornata Mondiale della Sicurezza del 28 aprile è occasione per Colacem di ribadire il suo costante impegno a rafforzare […]
ItaliaROMA- Nella giornata di lunedì 22 aprile, il Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto, ha indetto una riunione con i sindacati delle Forze Armate rappresentativi a livello nazionale. La delegazione di Libera Rappresentanza dei Militari, composta dal Segretario Generale Marco Votano e dal Vice Segretario Nazionale […]
Italia· l’iniziativa mira a valorizzare e trasformare in centri polifunzionali 20 stazioni di Comuni con meno di 15 mila abitanti · il via in cinque scali pilota nell’area del cratere sismico del Centro Italia del 2009 e 2016 · firmati accordi con Amazon Locker, Associazione Nazionale Carabinieri, Croce […]
ItaliaCASERTA- Per fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri venduti fintamente come italiani, prodotti che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare tricolore, non rispondendo agli standard che i nostri imprenditori seguono nella creazione delle loro eccellenze, migliaia di agricoltori della Coldiretti […]
ItaliaRiceviamo e pubblichiamo ROMA- Malumore tra i militari. A fronte delle ultime direttive da parte dello Stato Maggiore Esercito circa le istanze di trasferimento, il segretario generale dell’associazione sindacale “Libera Rappresentanza dei Militari” (LRM), Marco Votano, ha scritto una nota diretta allo stesso Stato Maggiore e […]
ItaliaRiceviamo e pubblichiamo “Mentre il Governo tiene il Parlamento bloccato da mesi su premierato e terzo mandato, i cittadini sono alle prese con l’aumento del costo della vita, i salari fermi al palo e per fare una visita medica o un esame diagnostico devono attendere […]
Italia65 circolazioni con treno d’epoca da maggio a dicembre Ritornano i treni storici sulle più belle e panoramiche linee ferroviarie della Campania. Quest’anno saranno 65, complessivamente, le corse in calendario per un totale di oltre 13mila posti disponibili a bordo. Sui treni storici è sempre […]
EvaristoBeccalossi, ex centrocampista dell’Inter, e MaurizioGanz, ex attaccante del Milan, dell’Inter, del Parma e di altre squadre di Serie A, sono pronti a mettere il loro nome e la loro passione per lo sport al servizio dei partecipanti e del pubblico della Corsa del Mito. I […]
SportSI chiude con una sconfitta la stagione della Paperdi Caserta e la sua avventura in Serie B Nazionale. La squadra di Ciro Dell’Imperio, senza Davide Mastroianni tenuto a riposo a causa di un problema fisico, si inchina alla Bakery Basket Piacenza per 82-105, con gli […]
SportUn Napoli a dir poco imbarazzante perde senza mai impensierire seriamente il portiere Caprile Un Napoli “senza capo né coda” perde per uno a zero ad Empoli, dicendo definitivamente addio alle già flebili speranze di qualificazione per l’Europa che conta. Calzona ripropone ancora il suo […]
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Maddaloni SportLa vittoria più amara della stagione. La Paperdi Caserta si prende il derby con la Geko PSA Sant’Antimo con il punteggio di 72-76, ma è matematicamente retrocessa in Serie B Interregionale vista la contemporanea vittoria della Lars Virtus Arechi Salerno contro la Virtus Cassino. La […]
SportTanto si è capito che a questo Napoli non serve un allenatore e nemmeno un bravo preparatore atletico come Sinatti. A questo Napoli serve altro. Serve un repulisti, perchè chi ha tradito fin dall’inizio, tornerà a farlo: è nella sua indole Con un pareggio che […]
SportIeri mattina, nella splendida cornice della Reggia di Caserta, è arrivata la Befana con la sua scopa. La manifestazione, patrocinata dal comune di Caserta in collaborazione con l’ente Reggia di Caserta ed il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta, è stata curata dagli […]
CuriositàIl 20 Ottobre incontro dibattito con gli studenti sulla cultura della legalità e dell’educazione ambientale Sarà inaugurato dal dott. Eugenio Forgillo, maddalonese doc ed attuale Presidente Reggente della Corte di Appello di Napoli, l’anno scolastico della Fondazione Villaggio dei Ragazzi. Appuntamento già fissato in agenda […]
Curiosità MaddaloniSembra una pizza, quello che si vede su un dipinto pompeiano di 2000 anni fa, ma ovviamente non lo può essere, a rigore, dato che mancavano alcuni degli ingredienti più caratteristici, ovvero pomodori e mozzarella. Tuttavia, come risulta da una prima analisi iconografica di un […]
Cultura & Spettacoli CuriositàMADDALONI. “Caro maddalonese, ti scrivo”. Lettera, anzi avviso, del sindaco Andrea de Filippo agli utenti in occasione del fermo del termovalorizzatore che diventerà operativo dal primo settembre. Una lunga lista di raccomandazioni grondanti buon senso che, a Maddaloni (territorio di raccolta rigorosamente indifferenziata al 75 […]
In EvidenzaMADDALONI. “Caro maddalonese, ti scrivo”. Lettera, anzi avviso, del sindaco Andrea de Filippo agli utenti in occasione del fermo del termovalorizzatore che diventerà operativo dal primo settembre. Una lunga lista di raccomandazioni grondanti buon senso che, a Maddaloni (territorio di raccolta rigorosamente indifferenziata al 75 per cento) suona una solenne all’esortazione all’astinenza fatta a Sodoma e Gomorra. Tant’è che l’obbligo istituzionale impone un avviso. E l’invito è a limitare i quantitativi di rifiuti indifferenziati. E poi ancora a “non mischiare le varie tipologie di rifiuti”. Tutto corretto e tutto vero, anche perchè si rischia che i camion, con i rifiuti tali e quale, siano rispediti al mittente. E infine, arriva l’avvertenza che saranno intensificati i controlli. Tutto corretto se non fosse che i controlli, ordinari e straordinari non sempre sono stati rilevanti. Forse con l’emergenza qualcosa cambia. Ma quello che stride con la pratica abusata è la non differenziazione dei rifiuti: pratica abusata e professata da molti cittadini e anche in molti frangenti dagli operatori ecologici. E come la mettiamo? E’ come chiedere ad un fumatore incallito: da oggi, non si fuma non più di una sigaretta al giorno. Ci riusciremo?
MADDALONI– Ritorno al punto di partenza. La ricerca della facoltà perduta sembra essere un impegno a somma zero. Chiusi i corsi di scienze infermieristiche nell’ex macello, si aspetta il responso dei rappresentanti dell’Università “Luigi Vanvitelli” (che guidati dalla Prof.ssa Guarino hanno già visitato il plesso […]
Dalla Provincia In EvidenzaMADDALONI– Ritorno al punto di partenza. La ricerca della facoltà perduta sembra essere un impegno a somma zero. Chiusi i corsi di scienze infermieristiche nell’ex macello, si aspetta il responso dei rappresentanti dell’Università “Luigi Vanvitelli” (che guidati dalla Prof.ssa Guarino hanno già visitato il plesso in ristrutturazione del vecchio edificio scolastico “E. De Nicola”). E il sopralluogo c’è stato. Ci sono pure le disponibilità, in seguito ai contatti tra il Comune di Maddaloni e l’ateneo riguardo alla possibilità dell’apertura di una facoltà sul territorio maddalonese. C’è tutto tranne un particolare. Che sembra essere diventato un intoppo decisivo: il plesso deve essere modificato per essere adattato alle esigenze della facoltà che forse, e sottolineamo forse, potrebbe essere farmacia o una sezione o alcune aree specialistiche di essa. E qui che arriva la pietra d’inciampo. Per avviare le modifiche o realizzarle, bisogna modificare il’intervento di ristrutturazione e quindi il progetto nonchè il finanziamento. C’è tutto tranne il contenitore adeguato. Siamo ritornati al punto di partenza. Nell’attesa che si compia la beata speranza e si compia la decisione dell’università, serve una modifica all’immobile. Riusciremo a trasformare i buoni propositi in progetto esecutivo?
MADDALONI- I dati provenienti dal PNE (Programma Nazionale Esiti) dell’Agenas, per conto del Ministero della Salute, hanno fatto rilevare risultati eccezionali da parte della Casa di Cura “San Michele” di Maddaloni. Parametro sicuramente di grande interesse deriva dalla mortalità a 30 giorni per Infarto Miocardico […]
Dalla Regione In EvidenzaMADDALONI- I dati provenienti dal PNE (Programma Nazionale Esiti) dell’Agenas, per conto del Ministero della Salute, hanno fatto rilevare risultati eccezionali da parte della Casa di Cura “San Michele” di Maddaloni.
Parametro sicuramente di grande interesse deriva dalla mortalità a 30 giorni per Infarto Miocardico Acuto, attestatosi al 3,31% (dato grezzo) rispetto all’8,29% della media nazionale. Con 270 casi di infarto acuto del miocardio trattati, la San Michele ha registrato risultati straordinari, raggiungendo livelli di mortalità a 30 giorni più che dimezzati rispetto alla media nazionale, così da porla a livello delle migliori realtà nazionali ed europee; tutto ciò a conferma della fiducia che il Governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva riposto nella struttura ospedaliera altamente specializzata, di proprietà della famiglia Barletta, nell’inserirla all’interno del sistema dell’emergenza cardiologica campana e nell’integrarla nella Rete regionale per l’Infarto Miocardico Acuto (Rete IMA).In ambito della Rete regionale dell’infarto miocardico, la San Michele presenta funzione di “Unità Coronarica HUB di 1° livello”, ovvero centro di eccellenza (con concentrazione di professionalità e tecnologie di elevatissimo livello), cui fanno riferimento il “Servizio 118” e gli ospedali del territorio per l’invio di ammalati, al fine di garantire l’accesso a prestazioni di qualità.
In riferimento all’integrazione e alla partecipazione della San Michele alla Rete regionale per il Pronto Intervento dell’Infarto Miocardico STEMI, il dr. Marco Pepe, responsabile dell’Unità Coronarica della predetta struttura, ribadisce l’importanza di offrire al cittadino, quando colpito da IMA, la migliore opportunità di cura, per il miglior risultato in termini di sopravvivenza e di restituzione ad una vita normale. «Le migliori cure, – continua il dr. Pepe – in tali casi, vengono assicurate mediante la qualità del trattamento e mediante la velocità di accesso alle stesse, elemento fondamentale, quest’ultimo, per salvare la vita al paziente». A tal fine, la migliore prerogativa di una Rete per l’Emergenza Sanitaria è quella di garantire una grande capacità di coordinazione per trasportare il malato al Presidio Sanitario più vicino e che possa assicurare il trattamento più specifico: «Troppe volte, ad esempio, durante il breve periodo di sospensione dalla Rete dell’Emergenza, – spiega il dr. Pepe – pur avendo pronta almeno una delle nostre 3 sale di emodinamica ad altissima tecnologia, abbiamo constatato che pazienti soccorsi dal Servizio 118 a pochi metri dal nostro Primo Soccorso sono stati trasportati a decine di chilometri di distanza e per alcuni di essi, purtroppo, si è verificato l’exitus. Per contro, a rafforzare il concetto del fattore tempo per il buon funzionamento della Rete dell’Emergenza oltre che come prerogativa di qualità dell’organizzazione, abbiamo documentato pazienti che, colpiti da Infarto Miocardico STEMI e trasportati presso il nostro Pronto Soccorso, nel giro di pochi minuti, avendo noi attivato il cosiddetto percorso Fast-Track per la rivascolarizzazione coronarica percutanea (come raccomandato dalle linee guida europee e americane), hanno ottenuto la completa restituzione ad integrità funzionale cardiovascolare».
Eccellente e in perfetta media nazionale è anche il risultato, riportato dal PNE 2018, delle angioplastiche coronariche (PTCA): alla Casa di Cura di Maddaloni sono il 46,27%, contro il 46,86% nazionale (Adj), i trattamenti interventistici con angioplastica effettuati entro due giorni dall’accesso del paziente.
I notevoli investimenti in tecnologia e nelle procedure mini-invasive hanno portato la Casa di Cura ‘San Michele’ a livelli di performance sanitarie eccezionali. Al primo posto come più bassa mortalità a 30 giorni e nettamente al di sotto della media nazionale risultano gli esiti riguardanti la Valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache (1,8% rispetto al 2,45) e il by-pass aortocoronarico isolato (0,77 contro 1,93 nazionale).
L’ulteriore miglioramento dei risultati della “San Michele” pubblicati nel PNE 2018 conferma gli esiti soddisfacenti già avuti nelle precedenti edizioni dei dati Agenas (l’Agenzia per i servizi sanitari regionali che, su mandato del Ministero della Salute, fornisce le valutazioni di efficacia, equità, sicurezza e appropriatezza delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario italiano) e l’appropriata valorizzazione della Casa di Cura di Maddaloni del Presidente della Regione De Luca, che aveva persino inaugurato nel 2015 la Sala operatoria ibrida, la prima in Campania e nel Sud Italia, e apprezzato le continue innovazioni tecnologiche, professionali, assistenziali in tutti i reparti di una struttura ospedaliera di Alta Specialità, accreditata con il SSN, storicamente “virtuosa”.
MADDALONI- Un programma di riassunzione spalmato in due o tre settimane. La tensione occupazionale è alta. ma il sindaco Andrea De Filippo fa professione di ottimismo. Sindaco i conti, ai cantieri dell’Interporto, non tornano. Allora? La situazione non è mai stata facile. Altrimenti, in tutti […]
In Evidenza
MADDALONI- Un programma di riassunzione spalmato in due o tre settimane. La tensione occupazionale è alta. ma il sindaco Andrea De Filippo fa professione di ottimismo.
Sindaco i conti, ai cantieri dell’Interporto, non tornano. Allora?
La situazione non è mai stata facile. Altrimenti, in tutti questi mesi, non ci sarebbero stati vertici, riunioni, mobilitazioni. Ma va detto anche che esistono spiragli molto concreti. Anzi mi correggo: percorsi di uscita dalla crisi.
Percorsi? In che senso?
Innanzitutto, c’è la possibilità di assunzione subito di 7/8 persone e a seguire altri 7/8. Qualche altra unità sarà assorbita presso altri cantieri. E questo è un passo in avanti concreto.
Ma non basta. Si prefigurano degli esuberi…
Si è vero. Proprio per questo si sta lavorando per ampliare la platea delle commesse. Questa è la nuova sfida da vincere. Posso dire che la mobilitazione politica-amministrativa abbia ottenuto dei buoni risultati. Il fatto stesso che lunedì ci saranno assunzioni è un fatto positivo. Poi che ce ne saranno altre nel corso di settembre è un altro buon segno. M debbo aggiungere una cosa.
Quale?
La risposta finale e risolutiva deve arrivare dalle imprese. Sindaci, politici, amministratori possono sollecitare, solidarizzare, battagliare, spendersi ma il problema originario è imprenditoriale, finanziario e sindacale. E’ in quelle sedi che bisogna trovare la quadratura del cerchio. Oggi, posso dire, senza tema di essere smentito, che molto è stato fatto. Risultati sono stato ottenuti, sebbene non risolutivi in assoluti e si è usciti dalla paralisi. Adesso, tocca ad altri fare la propria parte.
La sua bellezza ha stregato tutti, permettendole di arrivare tra le 80 finaliste che il prossimo 6 settembre si contenderanno la fascia di Miss Italia: Caterina Di Fuccia, 21 anni, lo scorso 18 marzo, marcianisana doc, non intende fermarsi. Alta 1,75 m, occhi azzurri, fisico […]
Dalla ProvinciaLa sua bellezza ha stregato tutti, permettendole di arrivare tra le 80 finaliste che il prossimo 6 settembre si contenderanno la fascia di Miss Italia: Caterina Di Fuccia, 21 anni, lo scorso 18 marzo, marcianisana doc, non intende fermarsi. Alta 1,75 m, occhi azzurri, fisico statuario, sorriso travolgente: Caterina si è imposta in tutte le tappe del più famoso concorso di bellezza della Penisola anche grazie ad una spontaneità ed un’eleganza difficili da trovare in una ragazza della sua età. La 21enne si è imposta nella tappa provinciale di Villa Lux a Casaluce, si è ripetuta in quella regionale di Salerno conquistando anche la fascia di miss Rocchetta bellezza campana, completando l’opera nelle semifinali di Mestre dove è risultata tra le 80 bellezze che si giocheranno il titolo. Le è stato assegnato il numero 65 che la identificherà nel corso della finale. Laureanda in scienze della formazione primaria all’università di Fisciano, Caterina si avvicina alla moda per caso. Sino ai 15 anni la sua passione era la danza, ma poi la folgorazione per la moda. Prima dei diciotto anni, ha già completato il corso di dizione e quello di portamento di cui oggi è docente. A dispetto della giovane età, nel suo curriculum, Caterina Di Fuccia ha già diversi lavori come modella e fotomodella anche se nel suo futuro si vede insegnante e presentatrice. Ora però c’è da vincere la fascia di Miss Italia. Marcianise fa il tifo per lei.
MADDALONI- La questione paline per i bus che non ci sono. Sembra, anzi è diventata una questione infinita. Già perchè la rimozione, estesa a tutto il territorio (e in particolare nelle aree dove i bus non circolano e non possono circolare) non c’è stata. Arriva […]
In EvidenzaMADDALONI- La questione paline per i bus che non ci sono. Sembra, anzi è diventata una questione infinita. Già perchè la rimozione, estesa a tutto il territorio (e in particolare nelle aree dove i bus non circolano e non possono circolare) non c’è stata. Arriva la nota di Città di Idee su un caso destinato far discutere ancora e molto.
“Il Vicesindaco Gigi Bove da comparsa è diventato attore protagonista della sceneggiata defilippiana, promette e non mantiene”. Cosi inizia la nota di Città di Idee che torna sulla questione dell’installazione abusiva delle paline bus pubblicitarie. “Quando abbiamo sollevato il problema, il vicesindaco subito si è prodigato nel dichiarare che da un’analisi amministrativa le paline non fossero autorizzate e che il Comune stesse procedendo alla rimozione e che entro 15 giorni sarebbe stato completato tutto. Queste parole sono state dichiarate il 13 Agosto, siamo al 30 Agosto e le paline non sono state ancora rimosse. Che Gigi Bove ha mentito è evidente e che questa Amministrazione non combatte il fenomeno dell’abusivismo degli impianti pubblicitari è ancora più evidente. Sarebbe opportuno che il Sindaco intervenisse per ‘curare’ i suoi Assessori, non serve apparire, serve risolvere le questioni”.
CASERTA- Sono ormai diversi anni che la vita di pensionandi e neo-pensionati è costellata da pensieri che offuscano la tranquillità a cui avrebbero diritto, impedendogli di fatto di godersi a pieno un meritato riposo dopo aver lavorato per decenni. La riforma del sistema pensionistico, legata […]
Dalla ProvinciaCASERTA- Sono ormai diversi anni che la vita di pensionandi e neo-pensionati è costellata da pensieri che offuscano la tranquillità a cui avrebbero diritto, impedendogli di fatto di godersi a pieno un meritato riposo dopo aver lavorato per decenni.
La riforma del sistema pensionistico, legata alla Professoressa Elsa Maria Fornero Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, redatta in soli 20 giorni nell’ambito del decreto Salva-Italia presentato il 4 dicembre 2011 ha “tolto il sonno” a decine di migliaia di lavoratori “pensionandi” creando di fatto una nuova categoria di lavoratori (o meglio ex-lavoratori): gli “esodati” ovvero “color che son sospesi” tra il lavoro che non avevano più e la pensione a cui, in virtù di tale Riforma, non avevano più diritto nonostante, in virtù di accordi tra il precedente Governo e i Datori di Lavoro, avessero ricevuto da quest’ultimo un bonus come incentivo all’esodo e dal Governo la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali (mobilità) come accompagnamento all’età pensionabile che invece era stata “elevata” dalla Riforma Fornero. Ci sono volute un bel po’ di “salvaguardie” per risolvere le problematiche di questi lavoratori “esodati” che dalla sera alla mattina si sono ritrovati a non avere più diritto alla pensione, nei termini e nei tempi previsti nonostante accordi ben precisi tra le parti Sociali. E il problema sembra non sia stato risolto per tutti gli “esodati”: sembra che ci sia ancora qualche migliaio di lavoratori vittima di questa Riforma.
Lo scorso 28 Gennaio 2019, il Governo M5S-Lega approvava, in via sperimentale fino a tutto il 2020, con un decreto legge (il n.4 del 2019 convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019 n. 26 e pubblicato sulla G.U. n. 75 del 29 marzo 2019) una nuova possibilità o opzione (quindi restano comunque valide le norme previste dalla Riforma Fornero in materia pensionistica) che consente ai lavoratori di andare in pensione con almeno 62 anni di età e almeno 38 anni di contributi.
Lo stesso decreto n. 4, e successiva conversione nella legge n. 26, prevede per i soli dipendenti pubblici che decidono di andare in pensione avvalendosi dell’opzione Quota100 o con le norme previste dalla Riforma Fornero di richiedere un anticipo del pagamento del TFS/TFR fino alla somma di 45.000 euro (gli interessati potrebbero essere dai 170.000 ai 230.000). Questo potrebbe sembrare un “beneficio” per i dipendenti pubblici, ma in effetti tale non è perché non fa altro che ridurre il gap esistente nei tempi per il pagamento del TFS/TFR tra lavoratori privati e lavoratori pubblici che a differenza dei primi che si vedono liquidare quanto loro dovuto dopo circa 100 giorni dall’uscita dal modo del lavoro, devono attendere circa 2/3 o più anni dalla data di pensionamento per vedersi riconosciuto quanto spetta loro e a rate (in virtù di una vecchia norma secondo me ormai superata e di cui si potrebbe discutere in altra occasione). L’anticipo del TFS/TFR è demandato agli istituti bancari convenzionati e prevede il pagamento di un interesse, a carico del beneficiario, parzialmente coperto da una parziale detassazione delle somme erogate. Per questa possibilità di “anticipo” però è necessario un “decreto attuativo” di competenza del Ministro della Pubblica Amministrazione.
La situazione che si è venuta a creare con la crisi di Governo formalizzata il 21 agosto u.s. mi/ci preoccupa non poco per le conseguenze che potrebbe avere soprattutto su coloro che sono in pensione con l’opzione Quota100 o che ne hanno fatto richiesta o che vorranno farne richiesta. Ne avranno ancora la possibilità? Saremo protagonisti di nuovi scenari simili a quelli post riforma Fornero creando una nuova tipologia di “esodati”? Il blocco dell'aumento dell'età pensionabile in base all'adeguamento alla speranza di vita sarà mantenuto dal nuovo Governo? Senza la possibilità di richiederne un anticipo, quando i dipendenti pubblici potranno vedersi liquidato il TFS/TFR? Dopo 7 o più anni dall’uscita dal mondo del lavoro? Per quanto riguarda quest’ultimo punto mi preme ricordare che il decreto legge n.4 del 2019 (convertito nella legge n. 26 del 2019) nel prevedere la possibilità per il dipendente pubblico di chiedere un anticipo del TFS/TFR ribadisce (nell’articolo 23 - Anticipazione del TFS) che << …….. omissis …… il riconoscimento dell'indennita' di fine servizio comunque denominata al momento in cui tale diritto maturerebbe a seguito del raggiungimento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico, ai sensi dell'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, tenuto anche conto di quanto disposto dal comma 12 del medesimo articolo relativamente agli adeguamenti dei requisiti pensionistici alla speranza di vita. ……. omissis ……. >> Questo significa che un dipendente pubblico che decide di avvalersi dell’opzione Quota100 si vedrà riconosciuta l’Indennità di Fine Servizio o al raggiungimento di 67 anni di età (pensione di vecchiaia) o al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne (pensione anticipata) per cui diventa di vitale importanza un “finanziamento” che consenta, anche se con un minimo di interessi da pagare a carico del percettore, di fruire del TFS al momento dell’uscita dal lavoro con Quota100, fatti salvi i tempi previsti dalla legge (75 giorni dalla presentazione della domanda) e i tempi previsti dalla banche per perfezionare l’erogazione del finanziamento.
Faccio due esempi di casi limite per chiarire meglio questo concetto:
· dipendente pubblico 62 anni di età e 38 anni di contributi maturerà il diritto a vedersi riconosciuto il TFS a 67 anni (non maturerà mai i requisiti per la c.d pensione anticipata non lavorando e quindi non maturando anni di contribuzione) più i 2/3 anni oggi previsti per il pagamento. In pratica senza finanziamento per l’anticipo percepirebbe il TFS dopo una attesa che va dai 5 ai 7/8 anni.
· dipendente pubblico 62 anni di età e 42 anni di contributi (o 41 se donna): maturerà ugualmente il diritto a vedersi riconosciuto il TFS a 67 anni in quanto, non lavorando, non maturerebbe mai i requisiti per la pensione anticipata sebbene per pochi mesi. In pratica senza finanziamento per l’anticipo percepirebbe il TFS con un “ritardo” di 5 anni rispetto ai 2/3 anni e qualche mese di attesa se avesse optato per quanto previsto dalla Riforma Fornero per andare in pensione
Sono enormemente preoccupato per quello che potrebbe essere il futuro dei lavoratori che hanno aderito a quota 100 cosicchè, se dovesse rendersi necessario porremo in essere, come segreteria provinciale della Ugl Pensionati di Caserta tutte le iniziative che riterremo più opportune per i fruitori di “quota 100”.
MADDALONI- Un tema scottante. Al di là della vicenda personale e professionale della DS Maria Pirozzi, si sono accesi i riflettori sul Convitto nazionale “Giordano Bruno” e sulla gestione commissariale nonchè del CdA da troppi anni senza membri di nomina comunale. Sulle prospettive della più […]
In EvidenzaMADDALONI- Un tema scottante. Al di là della vicenda personale e professionale della DS Maria Pirozzi, si sono accesi i riflettori sul Convitto nazionale “Giordano Bruno” e sulla gestione commissariale nonchè del CdA da troppi anni senza membri di nomina comunale. Sulle prospettive della più antica scuola della provincia di Caserta abbiamo sentito il sindaco Andrea De Filippo.
Il Convitto è finito nell’occhio del ciclone, ma anche il Comune negli ultimi anni ha brillato per assenza…
Allora sulla vicenda in corso non mi esprimo. Sono stati avviati provvedimenti da parte dell’Ufficio scolastico provinciale; c’è un ricorso al Giudice del Lavoro. Pertanto, nulla si può dire su un contenzioso approdato nelle sedi competenti.
Ma sulla poltrona vuota del comune nel CdA?
Ecco su questo posso dire che c’è un vuoto ereditato dal passato e che, in maniera prospettica, va colmato. Qualcuno ha detto che gli assenti hanno sempre torto. Pertanto, il comune (assente nel CdA) ha torto. Va recuperato questo ennesimo ritardo amministrativo che spero non abbia nociuto alla gestione di quella scuola.
Chi sarà, in prospettiva, il rappresentante del Comune?
Sarà il sindaco pro tempore ad occupare questa posizione di responsabilità. Ma sia chiaro le due vicende non sono sovrapponibili.
Intanto, a chiusura del corrente anno, la rettrice-dirigente del Convitto, Maria Pirozzi, come prescrive la norma, ha relazionato al Consiglio di Amministrazione sui risultati del servizio reso alla prestigiosa istituzione maddalonese. Ha relazionato non solo su quest’anno, ma sui tre anni che ha guidato il Convitto Nazionale. Con quali risultati? Ha ereditato una cospicua somma di debiti, la cui tracciabilità è diventata un mistero, perché come scrive non ci sono atti contabili approvati. La dirigente ha messo nero su bianco spiegano che è andata avanti per la sua strada, cercando di mettere ordine nel disordine. Inizia l’anno scolastico e la vita continua. Intanto, non sono bastate le testimonianze di vicinanza, la denuncia in Parlamento e gli atti, che devono essere ancora prodotti dal Miur per stabilire la verità. Perché tanto silenzio e nessuna revoca del provvedimento? Così si rischia di perdere solo tempo e di facilitare il compito di quanti si sono adoperati per rimuovere la rettrice Pirozzi. Con un Consiglio comunale aperto, si chiarirebbero tante cose e si acquisirebbero atti e documenti necessari per affermare la chiarezza e la giustizia.
Nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Compagnia di Aversa (CE) hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di due giovani di […]
CronacaNell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Compagnia di Aversa (CE) hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di due giovani di 30 e 31 anni, entrambi residenti in Aversa (CE), gravemente indiziati, in concorso tra loro, per due distinte rapine commesse nel centro storico normanno in danno soggetti minorenni.
Il provvedimento scaturisce dalle immediate indagini avviate dai militari dell’Arma a seguito di due rapine avvenute in Aversa, rispettivamente in data 03/07/2019 e 05/07/2019, l’una in via Gaspare Virgilio, l’altra in piazza Cirillo, nelle strette vicinanze del Palazzo di Giustizia, nel corso delle quali gli indagati, a bordo di uno scooter di colore bianco sprovvisto di targa ed a volto scoperto, avvicinavano le vittime e mediante violenza, consistita in strattoni e spinte, minacciando financo di sparargli, asportavano loro gli effetti personali.
L’attività investigativa ha permesso di ricostruire a carico degli indagati un grave quadro indiziario avvalorato dal GIP: in particolare l’analitica e dettagliata ricostruzione delle fasi del delitto emersa dalle denunce sporte dalle parti offese oltre che dalle dichiarazioni assunte dalle persona informate sui fatti, il riconoscimento da parte di una delle vittime e di un testimone, il modus operandi pienamente sovrapponibile tra i due eventi, anche in relazione al luogo ed all’orario di commissione (ora tarda e posto isolato) ed alla scelta delle prede designate, ovvero coppie di giovanissimi particolarmente vulnerabili ed incapaci di reagire prontamente.
Di particolare risalto, ai fini dell’immediata individuazione degli indagati da parte dei militari dell’Arma, il dato secondo cui i malviventi espeltavano abitualmente l’attività di parcheggiatore abusivo nel cuore del centro storico normanno.
MADDALONI- Quando in gioco ci sono le poltrone, gli interessi, le nomine e gli equilibri (in chiave elettorale per le prossime regionali) allora è meglio tacere. Il problema ospedale non esiste. E se esiste, non è all’ordine del giorno. E se è all’ordine del giorno, […]
In EvidenzaMADDALONI- Quando in gioco ci sono le poltrone, gli interessi, le nomine e gli equilibri (in chiave elettorale per le prossime regionali) allora è meglio tacere. Il problema ospedale non esiste. E se esiste, non è all’ordine del giorno. E se è all’ordine del giorno, non è prioritario. E poi i consiglieri comunali sono alle prese con le elezioni provinciali. Lo slogan è: “Lèvate ‘a miezo, facitece fà ‘o spezziale“. Insomma, la tecnica galenica per la preparazione dei magici equilibri elettorali poltronistici non ammette errori e distrazioni.
E’ così consigliera Gaetana Crisci?
Della “questione ospedale”, che abbiamo lasciato abbandonato al suo destino, in condizioni strutturali fatiscenti, con carenza di personale, inadeguatezza dei Livelli Essenziali di assistenza e soprattutto sottovalutando le condizioni igienico –sanitarie da terzo mondo, ce ne siamo occupati solo quando apprendemmo che il nuovo Piano Ospedaliero fosse stato trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero della Salute per il conseguente accertamento della sua adeguatezza e la sua approvazione da parte del Consiglio dei Ministri.
Parla della mobilitazione dello scorso inverno?
Tutti armati a difesa della propria Terra. Per un mese, la notizia tenne banco sui giornali, nelle piazze, nei “Caffè” e poi? Poi …niente. Si raccolse il grido di aiuto di un territorio che sembrava aver ricevuto l’ennesimo schiaffo. Si minacciarono proteste e presidi ad oltranza e poi? E poi… niente.
Poi…niente. E ora?
Il mio intervento, crudo, in un consiglio comunale convocato con un solo punto all’ordine del giorno per discutere di una mozione presentata dalla maggioranza a dir poco insignificante, suscitò reazioni polemiche, critiche e decisamente fuori luogo. E sa perché? perché la Crisci aveva osato mettere tutti difronte alla realtà scomoda delineata dal D.M. 70/2015 e che certamente avrebbe dimezzato l’entusiasmo dei cittadini maddalonesi già ampiamente delusi dalle politiche di questo governo cittadino.Ieri, come oggi, l’ospedale di Maddaloni era e resta Presidio di Pronto soccorso. Sì perché il Decreto Ministeriale impone un nuovo metodo di programmazione dell’assistenza ospedaliera, nella riclassificazione della tipologia dei presidi ospedalieri. Il Governo nazionale,gestisce il sistema sanitario alla stregua di un’azienda cercando di raggiungere risultati con il minor dispendio di risorse disponibili e non tenendo conto delle peculiarità del territorio. Questo modello funzionale dovrebbe garantire una migliore distribuzione delle risorse e una maggiore efficienza dei servizi garantiti all’utenza, almeno questi sono i presupposti. Ma qui parliamo di Sanità, qui parliamo di persone che pagano con la vita il prezzo di scelte approssimative. Come possiamo ergerci a Impresari del sistema sanitario giocando con la vita delle persone? Come possiamo permettere un tale scempio? E lo dico perché il decreto ministeriale non tiene conto del fatto che la Campania risulta avere il primato di Regione con più bassa speranza di vita alla nascita, che risulta tra le Regioni con il più basso tasso di occupazione e sono ben note e documentate le problematiche oncologiche, che il tasso di mortalità generale in Campania è il più elevato in Italia e che i tassi di mortalità più alti si registrano proprio nelle province di Caserta e di Napoli. Forse e dico forse, si doveva fare leva proprio su questi dati tanto tristi quanto preoccupanti per ottenere qualche deroga per i nostri presidi ospedalieri.
Questa è la diagnosi, ma la cura?
Tuttavia dopo il Consiglio comunale, l’opera teatrale continuò con l’incontro in Regione al cospetto del Presidente della Commissione Sanità Stefano Graziano. Un incontro fine a se stesso perché i rapporti come ha più volte sottolineato il Sindaco sono stati interrotti senza giustificato motivo. Ma i cittadini capiranno che discutere di una proposta concreta è un conto, presentarsi ad un tavolo di concertazione senza una proposta diventa irragionevole. Più volte è stata rappresentata la volontà di parte della minoranza di istituire una Commissione Speciale senza gettone di presenza che potesse mettere insieme energie costruttive e portare nei tavoli sovraordinati dedicati, delle proposte concrete. Istituirla oggi, a tre mesi dal termine per l’approvazione del Piano ospedaliero non avrebbe più alcun senso. E allora dobbiamo cogliere l’opportunità degli ultimi avvenimenti. Oggi, anche con l’insediamento del nuovo Direttore Generale dell’Asl di Caserta e con una nuova stagione governativa a livello nazionale in cui un ruolo fondamentale potrebbero svolgerlo proprio le forze di centro sinistra l’auspicio è che il nostro Sindaco si attivi nell’immediato per scongiurare l’irreparabile, di considerare la possibilità di chiedere che a Maddaloni possano essere trasferite branchie di medicina specialistica o centri sperimentali evitando che la questione Ospedale diventi l’ennesimo manifesto di una città votata al degrado. E nel silenzio delle istituzioni regionali si provveda a sollevare la questione, adducendo tra le motivazioni anche le violazioni del DM 70/2015, dinanzi al Comitato Tecnico sanitario istituito presso il Ministero della Salute che si preoccupa anche di verificare lo stato di attuazione dei programmi di adeguamento degli ospedali e vigila sul funzionamento dei meccanismi di controllo a livello regionale e aziendale.