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In Evidenza(di Dario Bocchetti) Ma prima del fenomeno social, la vita com’era? Beh, a 34 anni non mi sento proprio uno “Umarel”, ossia un vecchietto con le braccia dietro la schiena che guarda lo sviluppo dei cantieri.
Però ricordo gli anni A. F., cioè prima dell’avvento di Facebook, la bestia di Mark Zuckerberg.
Era un mondo fatto con più realtà, più vita vissuta, più polvere e fango.
La politica nei circoli, la “Posteggia” in piazza, il Super Santos nei cortili e le botte per strada, altro che cyber bullismo.
Oggi tutto quello che accade viene riportato in qualsiasi modo e metodo sui social.
La settimana inizia con la posa artistica di una straordinaria Vanessa Incontrada che esibisce il suo bellissimo fisico “Curvy” per palesare uno stucchevole e ripetitivo femminismo. I like abbondano così come le condivisioni, d’altronde è un argomento che tira. O tira più un pelo di… Ehm, ok, ci siamo intesi, andiamo avanti.
657653668esima puntata de “Il decreto”, la fortunatissima serie del 2020…oddio parlare di fortuna nel corrente anno è un blasfemo eufemismo. Comunque è arrivato il decreto: tutti e ovunque con le mascherine e alle 23.00 tutti a casa, perché il Covid dopo le 23.00 diventa uno stalker seriale.
Ma nonostante le polemiche, “Il decreto” di Joseph Conte e Vincent De Luca si conferma tra le serie più fortun… Ehm… Visualizzate di quest’anno.
E come si conclude la settimana?
Con una barzelletta tutta italiana fatta di calcio e cavilli burocratici.
Il Napoli fermato dall’ASL non si presenta a Torino e la Juventus che va allo Stadium.
Bene, bene… Ma non benissimo.
Qui non c’è chi ha torto e chi ha ragione.
Qui c’è solo una furbata… e un bidone al posto dell’immondizia.
In tutto ciò, mentre ascoltavo per radio il susseguirsi delle notizie legate alla partita, passo con l’auto nei pressi di un campo di calcetto dove 10 amatoriali sudano e se le danno di Santa ragione nel rettangolo di gioco.
Loro non hanno fatto i tamponi, non vengono pagati, anzi, pagano 5 euro al gestore della struttura.
Che teatro.
Guagliu’… Ci vediamo la settimana prossima.
Stateve buon” e mettiteve ‘a mascherina che Cenzino ve guarda.
Renato Barborini era un giovane appuntato di 27 anni quando, il 6 febbraio del 1977, insieme al maresciallo Luigi D’Andrea, fermò per un controllo un’auto con tre giovani a bordo. Era un normale controllo, all’uscita del casello autostradale di Dalmine, sulla A4, in provincia di […]
CronacaRenato Barborini era un giovane appuntato di 27 anni quando, il 6 febbraio del 1977, insieme al maresciallo Luigi D’Andrea, fermò per un controllo un’auto con tre giovani a bordo. Era un normale controllo, all’uscita del casello autostradale di Dalmine, sulla A4, in provincia di Bergamo; ma su quell’auto c’era Renato Vallanzasca con due dei suoi. Appena fermi i banditi estrassero le armi e aprirono il fuoco sugli agenti della Stradale. Renato e Luigi ebbero la forza di rispondere al fuoco, uccidendo a loro volta uno dei banditi e ferendo il capo della banda, ma fu l’ultima cosa che fecero prima di crollare a terra privi di vita. Questa mattina la Polizia di Stato ha reso omaggio alla memoria dell’appuntato di pubblica sicurezza Renato Barborini, intitolando a suo nome il nuovo distaccamento di Predazzo (Trento) della Polizia stradale. Alla cerimonia erano presenti i familiari del poliziotto caduto, il questore di Trento Claudio Cracovia, il direttore del Servizio polizia stradale Paolo Maria Pomponio, il dirigente del Compartimento Trentino-Alto Adige Giancarlo Sant’Elia, il commissario del Governo per la provincia di Trento Sandro Lombardi e diverse autorità locali. Entrambi i caduti sono stati insigniti della Medaglia d’oro al Valore civile, mentre altre strutture della Stradale erano già state intitolate al maresciallo D’Andrea.
Fonte: Sala Stampa Polizia di Stato
La solidarietà olimpica compie 60 anni. Nata da un’idea dell’atleta e official francese, il conte Jean de Beaumont, nei primi anni ’60, essa si sta dimostrando ancora più essenziale oggi, assistendo i Comitati Olimpici Nazionali di tutto il mondo mentre affrontano gli impatti del Covid-19 […]
SportLa solidarietà olimpica compie 60 anni. Nata da un’idea dell’atleta e official francese, il conte Jean de Beaumont, nei primi anni ’60, essa si sta dimostrando ancora più essenziale oggi, assistendo i Comitati Olimpici Nazionali di tutto il mondo mentre affrontano gli impatti del Covid-19 e supportando direttamente gli atleti in modo che possano proseguire la propria preparazione, compresi gli atleti rifugiati titolari di borse di studio che costituiranno la squadra olimpica dei rifugiati, sotto l’egida del CIO, ai Giochi di Tokyo 2020 del prossimo anno.
Nel 1960 un terribile terremoto in Cile causò migliaia di vittime e il movimento sportivo reagì con un un’ondata di solidarietà. Ad esempio, il Comitato Olimpico francese coprì le spese di viaggio degli atleti cileni che parteciparono ai i Giochi Olimpici di Roma mentre il CONI finanziò il loro soggiorno nella Capitale.
Nello stesso periodo, nacquero dozzine di nuovi NOC in Africa e Asia in paesi che avevano recentemente ottenuto l’indipendenza.
Tutto ciò spinse il conte Jean de Beaumont a promuovere la creazione di un’organizzazione che assistesse i Comitati Olimpici bisognosi e ciò portò alla nascita della Solidarietà Olimpica.
Parlando alla 58a sessione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) che si svolse ad Atene nel 1961, Beaumont disse ai membri CIO che era necessario fornire un sostegno finanziario a quei Paesi bisognosi e propose di istituire una commissione.
L’anno successivo, nella Sessione di Mosca, costituì quindi il Comitato per l’Aiuto Olimpico Internazionale. Tuttavia, i lenti progressi e la mancanza di risorse finanziarie ostacolarono l’attuazione dei programmi.
L’idea riprese un nuovo slancio all’inizio del 1969, nel corso dell’Assemblea Permanente dei NOC, in cui fu lanciato il progetto di creare “un programma di assistenza tecnica e sportiva” per i Comitati Olimpici, contribuendo così allo sviluppo di quelli che ne avevano più bisogno.
E l’Italia fu ancora una volta in prima linea. E così il 26 aprile 1969, Giulio Onesti, membro CIO e Presidente del CONI che presiedeva quell’Assemblea generale, Raymond Gafner, Presidente del NOC svizzero, e Raoul Mollet, Presidente del NOC belga, fondarono l’International Institute for the Development of NOCs.
Due anni dopo, questo Istituto e il Comitato per l’Aiuto Olimpico Internazionale si fusero per dare vita a un organismo congiunto CIO/NOC che prese il nome di Comitato per la Solidarietà Olimpica.
Questo senso di solidarietà continuò a crescere all’interno del Movimento Olimpico durante gli anni ’70, ma la mancanza di adeguati strumenti finanziari ne rallentarono nuovamente lo sviluppo.
Nonostante ciò, nel 1976 c’erano già 371 progetti in cantiere che fornivano assistenza a 85 Paesi, con la collaborazione di 98 NOC, alcuni dei quali erano essi stessi dei donatori.
Una tappa decisiva per lo sviluppo della Solidarietà Olimpica fu vissuta nel 1979 a Porto Rico, nel corso dell’assemblea costitutiva dell’Associazione dei Comitati Olimpici Nazionali (ANOC). Un gruppo di lavoro composto da Peter Ritter (Liechtenstein), Günther Heinze (Repubblica democratica tedesca), Gafner e Mollet, fu incaricato di formulare una proposta affinché il CIO distribuisse il 20% delle entrate derivanti dai diritti televisivi all’ANOC. Proposta che il Presidente dell’ANOC, Mario Vázquez Raña, presentò al Presidente del CIO Lord Killanin.
Un altro momento fondamentale fu poi vissuto nel 1980, quando Juan Antonio Samaranch assunse la guida del Comitato Olimpico Internazionale. La sua visione, la sua sensibilità e la sua determinazione nel trovare una soluzione che soddisfacesse le esigenze dei NOC furono pienamente in linea con la posizione dell’ANOC.
E così, al Congresso Olimpico di Baden-Baden (Germania) nel settembre 1981, il CIO concesse per la prima volta all’ANOC un sussidio per le sue operazioni e Samaranch e Vázquez Raña istituirono la Commissione di Solidarietà Olimpica, la cui missione era di servire gli interessi e bisogni dei NOC.
Due anni dopo Anselmo López divenne il primo direttore a tempo pieno della Solidarietà Olimpica e implementò la struttura per sviluppare attività a sostegno dei NOC.
L’aumento delle entrate dai diritti televisivi e dal marketing dei Giochi in generale registrato dopo Los Angeles 1984, rese possibile il passaggio da una sovvenzione generale a una struttura di gestione che soddisfaceva i criteri del CIO.
Furono quindi sviluppati significativi programmi di assistenza ai Comitati, come parte dei piani quadriennali e nel 1992, in occasione dei Giochi Olimpici di Barcellona, furono istituite le borse di studio per gli atleti.
Un ulteriore passo è stato fatto nel 2001, quando è stato avviato un processo per decentralizzare i fondi alle Associazioni Continentali in modo che potessero decidere dove stanziare le risorse finanziarie, garantendo una maggiore attenzione alle esigenze specifiche dei NOC. Il 2001 è stato anche l’anno in cui Jacques Rogge, presidente di lunga data dei Comitati olimpici europei (EOC) e membro attivo della Commissione di solidarietà olimpica dal 1990, diventò il nuovo Presidente del CIO.
Alla guida del Comitato, Rogge continuò il processo di decentralizzazione, nominò Vázquez Raña Presidente della Commissione di Solidarietà Olimpica, che fu rivista, e implementatò un piano quadriennale per il 2001-2004, in cui il 40% dei fondi di sviluppo i fondi fu assegnato all’ANOC e alle Associazioni continentali.
Tra i tanti atleti dei cinque i continenti che hanno beneficiato di una borsa di studio olimpica nel corso degli anni c’è la croata Janica Kostelić, che ha poi vinto sei medaglie olimpiche nello sci alpino, tra cui tre ori a Salt Lake City 2002 e uno a Torino 2006, e il tennista cipriota Marcos Baghdatis, che ha partecipato a due edizioni dei Giochi estivi e nel 2006 ha raggiunto l’ottava posizione del ranking mondiale. In vista dei Giochi di Tokyo più di 1.600 atleti di 185 NOC stanno beneficiando del sostegno della solidarietà olimpica.
L’attuale budget di sviluppo e assistenza, approvato dalla Commissione per la solidarietà olimpica per il piano 2017-2020, ammonta a 509.285.000 dollari, una cifra che corrisponde alla quota spettante ai NOC dei diritti di trasmissione dei Giochi Olimpici di Rio 2016 e PyeongChang 2018.
La Solidarietà Olimpica distribuisce questi contributi attraverso tre programmi di cui beneficiano tutti i Comitati riconosciuti dal CIO: i Programmi mondiali, che coprono e rafforzano l’assistenza per tutte le aree di sviluppo sportivo, i Programmi continentali, che contribuiscono a soddisfare le esigenze specifiche di ogni continente e i Sussidi CIO ai NOC per la partecipazione ai Giochi.
Quest’anno la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente evidenziato l’importanza del ruolo della Solidarietà olimpica che ha adattato i programmi alla particolare situazione che impatta anche sullo sport mondiale che ha portato il CIO a posticipare le Olimpiadi giapponesi. Sono state adottate quindi una serie di misure in modo che i programmi legati ai preparativi e alla partecipazione dei Giochi olimpici fossero estesi al 2021, comprese le borse di studio per gli atleti di Tokyo 2020, l’assistenza per gli sport di squadra, il sostegno agli atleti rifugiati e i sussidi CIO per la partecipazione ai Giochi Olimpici. Come ha detto il Presidente del CIO Thomas Bach: “Il Movimento Olimpico sta affrontando una sfida senza precedenti. Il CIO deve organizzare per la prima volta in assoluto un’edizione di Giochi Olimpici posticipati e deve aiutare i suoi stakeholder a superare questa crisi globale. Questa nuova situazione richiederà tutta la nostra solidarietà, creatività, determinazione e flessibilità. Tutti dovremo fare sacrifici e compromessi perché circostanze straordinarie richiedono misure straordinarie. Ognuno di noi deve fare la propria parte e questo vale per tutti, anche per il CIO. Siamo lieti di poter essere d’aiuto con i nostri programmi di supporto”.
In merito al programma rifugiati, il CIO si è impegnato per aiutare i potenziali atleti d’élite e ai NOC di tutto il mondo ha chiesto di identificare gli atleti rifugiati con il potenziale per qualificarsi per i Giochi Olimpici di Rio 2016. Questi candidati hanno quindi ricevuto finanziamenti dalla Solidarietà Olimpica per preparare la propria qualificazione ai Giochi e in 10 sono stati selezionati per formare la prima squadra olimpica di rifugiati che ha preso parte a Rio 2016 gareggiando sotto la bandiera del CIO: un simbolo di speranza per i rifugiati in tutto il mondo e uno strumento per rivolgere l’attenzione globale sul tema.
La squadra olimpica dei rifugiati per Tokyo 2020 è nata dal lascito della squadra di Rio. Attraverso le borse di studio, la Solidarietà Olimpica e i NOC gli atleti rifugiati possono non soltanto allenarsi con l’obiettivo di qualificarsi per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, ma hanno l’opportunità di continuare la loro carriera sportiva e costruire il loro futuro. La Solidarietà Olimpica supporta attualmente 50 atleti titolari di borse di studio provenienti da 18 Paesi ospitanti – dall’Australia al Kenya, dall’Europa agli Stati Uniti – e in rappresentanza di 11 sport: atletica, lotta, judo, taekwondo, ciclismo, nuoto, badminton, boxe, shooting, karate e sollevamento pesi.
Fonte: Ufficio Stampa Coni
In relazione alle richieste di informazioni sulla situazione sanitaria in Campania, e sul lavoro che vede impegnati ogni giorno con straordinario senso di responsabilità centinaia di medici e operatori, al fine di evitare strumentalizzazioni, si chiarisce che non vi è alcun bavaglio e nessuna limitazione […]
Dalla RegioneIn relazione alle richieste di informazioni sulla situazione sanitaria in Campania, e sul lavoro che vede impegnati ogni giorno con straordinario senso di responsabilità centinaia di medici e operatori, al fine di evitare strumentalizzazioni, si chiarisce che non vi è alcun bavaglio e nessuna limitazione del diritto di cronaca. In questa fase delicata, vi è solo la necessità di garantire, nella massima trasparenza, notizie oggettive, non distorte e tali da produrre ingiustificati allarmismi, e sempre rispondenti alla realtà. Per questo motivo, avendo lo scenario regionale sempre aggiornato, è l’Unità di Crisi a poter offrire questa garanzia, a vantaggio della verità e di tutti gli operatori dell’informazione.
VALLE DI MADDALONI- In occasione della Festa dei nonni 2020 la Pro Loco “Valle”, cioè a partire dal 2 ottobre, è partito il contest “Festa dei nonni, amore, ricordi e famiglia”. Il contest ha lo scopo di rafforzare un legame fondamentale, quello tra nonni e […]
Dalla ProvinciaVALLE DI MADDALONI- In occasione della Festa dei nonni 2020 la Pro Loco “Valle”, cioè a partire dal 2 ottobre, è partito il contest “Festa dei nonni, amore, ricordi e famiglia”. Il contest ha lo scopo di rafforzare un legame fondamentale, quello tra nonni e nipoti. Tutti possono partecipare al contest secondo le modalità espresse nel regolamento presente sulla pagina Facebook “Pro Loco Valle di Maddaloni”. Insomma, tutti in posa, tutti possono partecipare, tutti possono esprimere e testimoniare un legame profondo ed essenziale che lega le generazioni. Un legame che travalico lo spazio e anche il tempo. Non a caso, la festa dei nonni si celebra il 2 ottobre, proprio nel giorno in cui cade anche la festa degli angeli custodi e la Giornata Internazionale della Non Violenza. E questa festa viene supera anche le barriere culturali ed è celebrata celebrata in tutto il mondo a tutte le latitudini. Anche se in giorni diversi, molti Paesi festeggiano i “saggi di casa”, nonché le radici della famiglia. Dare vita a questo contest è un modo per mostrare la nostra gratitudine nei confronti dei nonni che sono la nostra più grande ricchezza.
La World Curling Federation ha comunicato oggi la riammissione della Nazionale italiana ai Mondiali 2021 in programma a Schaffhausen, in Svizzera, dal 20 al 28 marzo 2021. Le azzurre, che si erano guadagnate di diritto un posto nella prossima rassegna iridata in virtù del successo […]
SportLa World Curling Federation ha comunicato oggi la riammissione della Nazionale italiana ai Mondiali 2021 in programma a Schaffhausen, in Svizzera, dal 20 al 28 marzo 2021. Le azzurre, che si erano guadagnate di diritto un posto nella prossima rassegna iridata in virtù del successo lo scorso gennaio in Canada nel torneo di Qualificazione Mondiale, erano state escluse dalla WCF un mese fa quando, con la cancellazione di gran parte degli eventi previsti nella stagione 2020-21, la stessa Federazione Internazionale aveva stabilito come nuovi criteri di ammissione i risultati ottenuti nel 2019 integrati dalla provvisoria posizione nel ranking mondiale.
Un’esclusione contestata dalla FISG che, attraverso il presidente Andrea Gios, aveva immediatamente inviato una lettera alla presidentessa della World Curling Federation, Kate Caithness, chiedendo la riammissione della Nazionale ai Mondiali.
Oggi la WCF ha fatto sapere di aver accolto l’istanza estendendo così da 13 a 14 il numero di nazioni partecipanti sia alla rassegna iridata maschile che a quella femminile. Insieme all’Italia fa festa anche la Cina, ammessa con la squadra maschile.
Per le azzurre, oltre alla soddisfazione di prendere parte ad una competizione che si erano guadagnate sul ghiaccio, anche una possibilità in più di conquistarsi in Svizzera la qualificazione ai prossimi Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022.
Fonte: Ufficio Stampa Coni
MADDALONI- Altro passo in avanti. Ma un passo decisivo verso la fase operativa per la soppressione dei passaggi a livello. Apparentemente, sembra che nulla si muova. Invece, vista la complessità degli accordi, si stanno facendo passi da gigante visto che si sta discutendo della fase […]
In EvidenzaMADDALONI- Altro passo in avanti. Ma un passo decisivo verso la fase operativa per la soppressione dei passaggi a livello. Apparentemente, sembra che nulla si muova. Invece, vista la complessità degli accordi, si stanno facendo passi da gigante visto che si sta discutendo della fase attuativa e dei dettagli per un intervento di poco superiore ai 25 milioni di euro.
Assessore D’Alessandro a che punto siamo arrivati?
Questa mattina sono stati consegnati i progetti di fattibilità A noi tocca valutare tutti i dettagli (marciapiedi, strade, accessi, attraversamenti, metro dopo metro) per controllare l’adeguatezza della restituzione progettuale alla luce della “geometrizzazione dei rilievi topografici” e quindi dell’adeguamento delle opere alla situazione reale esistente.
E poi cosa succede?
Dopo il confronto e le eventuali correzioni ci sarà l’approvazione in giunta.
Calendario alla mano si va verso l’affidamento delle opere per gli inzi del 2021?
Si a partire da gennaio…
Ma non si potrebbe partire, ad esempio, dalla costruzione della “tangenziale esterna” (bretella di raccordo uscita Saint-Gobain, via Campolongo, via Appia, via de Curtiis, via Forche Caudine) visto che il tracciato già esiste?
Tecnicamente si. Ma praticamente no, perchè ci sarà un affidamento complessivo di tutte le opere al soggetto attuatore da parte di Rfi. E al momento non sono previsti stralci.
Ma in questa fase che succede?
Ci sarà la preparazione dei progetti esecutivi e anche l’avvio delle conferenze dei servizi con tutti gli enti gestori dei sottoservizi. Sono passaggio necessari e non resi ancora più brevi. Ma siamo veramente alla stretta finale. Opera così complesse non possono non seguire questo iter coinvolgendo tutti gli enti, direttamente e direttamente coinvolti. Ricordo che, per motivi giudiziari, si partirà con gli espropri e l’apertura del cantiere in via Appia (km 281 + 280) a fine anno.
Renato Barborini era un giovane appuntato di 27 anni quando, il 6 febbraio del 1977, insieme al maresciallo Luigi D’Andrea, fermò per un controllo un’auto con tre giovani a bordo. Era un normale controllo, all’uscita del casello autostradale di Dalmine, sulla A4, in provincia di […]
CronacaRenato Barborini era un giovane appuntato di 27 anni quando, il 6 febbraio del 1977, insieme al maresciallo Luigi D’Andrea, fermò per un controllo un’auto con tre giovani a bordo. Era un normale controllo, all’uscita del casello autostradale di Dalmine, sulla A4, in provincia di Bergamo; ma su quell’auto c’era Renato Vallanzasca con due dei suoi. Appena fermi i banditi estrassero le armi e aprirono il fuoco sugli agenti della Stradale. Renato e Luigi ebbero la forza di rispondere al fuoco, uccidendo a loro volta uno dei banditi e ferendo il capo della banda, ma fu l’ultima cosa che fecero prima di crollare a terra privi di vita. Questa mattina la Polizia di Stato ha reso omaggio alla memoria dell’appuntato di pubblica sicurezza Renato Barborini, intitolando a suo nome il nuovo distaccamento di Predazzo (Trento) della Polizia stradale. Alla cerimonia erano presenti i familiari del poliziotto caduto, il questore di Trento Claudio Cracovia, il direttore del Servizio polizia stradale Paolo Maria Pomponio, il dirigente del Compartimento Trentino-Alto Adige Giancarlo Sant’Elia, il commissario del Governo per la provincia di Trento Sandro Lombardi e diverse autorità locali. Entrambi i caduti sono stati insigniti della Medaglia d’oro al Valore civile, mentre altre strutture della Stradale erano già state intitolate al maresciallo D’Andrea.
Fonte: Sala Stampa Polizia di Stato
“Le guide turistiche della Campania sono salve. Dopo le nostre sollecitazioni, in stretta collaborazione con gli uffici regionali, siamo riusciti a ottenere l’erogazione di un bonus una tantum di mille euro per figure fondamentali per il rilancio di un settore che in Campania ha potenzialità […]
Dalla Regione“Le guide turistiche della Campania sono salve. Dopo le nostre sollecitazioni, in stretta collaborazione con gli uffici regionali, siamo riusciti a ottenere l’erogazione di un bonus una tantum di mille euro per figure fondamentali per il rilancio di un settore che in Campania ha potenzialità altissime. Siamo fieri di aver portato a compimento, con il massimo risultato, una battaglia al fianco di professionisti che vanno tutelati al pari di un’eccellenza della nostra regione. Donne e uomini che da sempre mettono la propria esperienza al servizio della nostra terra, impegnati ogni giorno nella promozione e nella valorizzazione delle risorse artistiche, storiche e paesaggistiche che rappresentano un patrimonio dal valore immenso in Campania”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e Michele Cammarano.
“Il prossimo passo – spiegano – sarà quello di allargare il campo di competenza delle guide turistiche residenti nel territorio della regione, per poterle impiegare in progetti nell’ambito del turismo di prossimità e di valorizzazione del patrimonio regionale, rilanciando l’immagine dei nostri paesaggi, dei nostri siti e dei tantissimo borghi vanto della Campania ma che, sempre più spesso, sono sconosciuti ai nostri stessi concittadini”.
È partito sabato scorso il giro d’Italia numero 103. Ancora una volta nella “Carovana del giro” troveranno posto gli operatori della Polizia stradale che, per 3mila 500 chilometri, non solo garantiranno la sicurezza della competizione, ma creeranno spazi di formazione per i più giovani. Sono […]
Cronaca È partito sabato scorso il giro d’Italia numero 103. Ancora una volta nella “Carovana del giro” troveranno posto gli operatori della Polizia stradale che, per 3mila 500 chilometri, non solo garantiranno la sicurezza della competizione, ma creeranno spazi di formazione per i più giovani. Sono 36 gli operatori che, lungo tutto lo Stivale, scorteranno con moto e auto gli atleti nelle 21 tappe l’ultima delle quali sarà Milano il 25 ottobre. Una seconda squadra, composta da altri 12 specialisti della Stradale seguirà gli atleti impegnati nel Giro E-bike. Nonostante l’emergenza per il Covid19, non si è fermato il progetto “Biciscuola”, dedicato agli studenti delle scuole primarie che hanno partecipato, durante lo scorso anno scolastico, al concorso indetto sulla sicurezza degli “utenti deboli” della strada (pedoni, ciclisti, disabili in carrozzella). Quest’anno gli appuntamenti di festa e formazione si svolgeranno con collegamenti online insieme ai tanti testimonial e ai giornalisti del gruppo Rcs. Non mancheranno le premiazioni della 9^ edizione degli Eroi della Sicurezza”. Il riconoscimento è attribuito da Autostrade per l’Italia a tutti quegli operatori della Polizia stradale che si sono distinti per dedizione e professionalità nelle attività di soccorso e nei compiti istituzionali. I riconoscimenti verranno consegnati nelle 7 tappe di: Giovinazzo (Bari) del 10 ottobre, San Salvo (Chieti) dell’11ottobre, Porto Sant’Elpidio (Fermo) del 14 ottobre, Cesenatico (Forlì-Cesena) del 15 ottobre, Conegliano (Treviso) del 17 ottobre, Base Aerea di Rivolto – Piancavallo (Pordenone) del 18 ottobre, e Cernusco (Milano) del 25 ottobre.
Fonte: Sala Stampa Polizia di Stato