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MADDALONI- Chi sa le cose, le fa. Chi non le sa, le insegna. E chi non le sa e non le fa, amministra. E’ sempre d’attualità un vecchio adagio che si muove sul crinale della saggezza da una parte e dei luoghi comuni dall’altra. Ma nel nostro caso fotografa benissimo lo “strano caso Maddaloni”. Nel comune che da 10 anni non riesce a redigere il Puc e soprattutto a disegnarlo secondo le linee guida della zonizzazione sismica (obbligatoria per legge) e delle indagini geologiche aggiornate, stamattina ha tenuto in piazza Generale Ferraro un gazebo informativo sulla prevenzione sismica. Della serie: chi le cose non le fa, le insegna. L’aspetto bellissimo dello stranissimo “caso Maddaloni”, territorio da 20 anni disgraziatissimo, è che si sensibilizza sulla prevenzione antisismica nella settimana in cui si apre l’Ufficio di Piano, assemblea affollatissima chiamata a discutere di una bozza (molto embrionale) di Puc ipotizzata sulle antiquate indagini geologiche degli anni ’80 e in assenza di zonizzazione simica. Incredibile ma vero. Altro che prevenzione. E non è finita. La cosa più allarmante è questa: gli stessi ordini professionali, che stamattina hanno fatto sensibilizzazione non hanno proferito parole e tantomeno documenti per stigamatizzare la grave mancanza in materia di gestione sismica del territorio. E non è una polemica perché sul “Caso Maddaloni” ci sono le carte bollate. E’ stato, guarda caso l’Ordine dei Geologi della Campania, ad emendare, diffidare e denunciare un bando di gara per aggiornare lo studio geologico su un territorio di 37 chilometri quadrati fatto con pochi spiccioli. E’ stato sempre l’Ordine dei Geologi della Campania a sollecitare l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) sul “caso Maddaloni”. Di fronte ad una cosa tanto grave (salvo qualche professionista locale coraggioso) tutti gli altri hanno fatto spallucce. Nutriamo la ferma convinzione che della sicurezza (anche sismica) e della corretta gestione del territorio non importi a nessuno, salvo a sparute minoranze. Che San Michele, nel giorno solenne a Lui dedicato, ci protegga non tanto dai sismi quanto dalla indifferenza palesata in tutti questi anni di gestione del territorio.

MADDALONI- Un “visita passata quasi sotto silenzio. Ormai, ci si è fatta l’abitudine: i Carabinieri sono tornati in comune. Posta sotto attenzione l’attività elettorale del 2017 e del 2018, formulate richieste di documentazione relative ai dati in possesso dell’ente locale e a tutti i cartellini identificativi. Continua il monitoraggio delle ultime tornate elettorali. I Carabinieri hanno raccolto il testimone dalla Polizia che, lo scorso giugno, per conto degli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia (Dda), porre sotto sequestro (per oltre 10 giorni) pure i verbali elettorali delle consultazioni delle amministrative dello scorso 10 giugno ed ad imporre il blocco di tutte le procedure post elettorali, a partire dalle operazioni di riconteggio, della commissione guidata dal giudice Marinella Graziano. Attività la cui sospensione ha indotto ritardi amministrativi rilevanti: ritardo della proclamazione degli eletti quindi dell’insediamento del nuovo Consiglio Comunale e una conseguente diffida del prefetto per ritardata approvazione del riequilibrio di bilancio, senza la quale sarebbe stato dichiarato lo «stato di predissesto finanziario».