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MADDALONI- Buono anche il terzo tentativo. Ancora un faccia a faccia romano, tra Andrea De Filippo e i vertici di Rfi. Ormai, sarebbe ad un passo l’«accordo tecnico e finanziario su tutte le opere sostitutive» che consentiranno la soppressione integrale di ben otto passaggi a livello lungo la tratta urbana della linea Caserta-Cancello-Napoli, l’ammodernamento infrastrutturale dei binari e la creazione di un sistema di viabilità alternativa. Servirà un supplemento di incontro, fissato per il 23 novembre: all’ordine del giorno i dettagli sugli attraversamenti pedonali di via Appia (dove è stato chiesto con forza un sottopassaggio aperto europeo cioè con pendenze basse e visibilità alta da ambo i lati). Cancellata l’ipotesi progettuale della rotonda interrata con alte pendenze e visibilità limitata. Opera già sperimentata con insuccesso a santa Maria Capua Vetere. Garantita una strada complanare che congiungerà via Appia con lo snodo su via Montella, a seguire su via degli Osci e via Libertà (cavalcaferrovia di via Libertà). Il comune ha chiesto una complanare parallela che congiunga via Appia, via Montella e via Serao. Poi c’è via Napoli. Qui, si discute di ampliare i punti di accesso pedonali alla stazione. Nel frattempo ci sarà un sopralluogo tecnico. E’ stata trovata un’intesa di massima. Anche qui sottopasso carrabile e doppia uscita su via Sergente Del Monaco e lungo le strade complanari che porteranno a via Consolazione. Qui, lo scavalco è stato arretrato per ridurre l’impatto ambientale. Da definire, invece i dettagli della nuova strada su via Sauda. Ma anche la questione Ponte Vapore e delle barriere di insonorizzazione. Ma si parla di aspetti tecnici. L’accordo di massima c’è. E il sindaco Andrea De Filippo non fa mistero di voler chiudere ovvero ratificare la convenzione entro dicembre. Sarebbe oggettivamente un fatto storico. Certamente una svolta urbanistica una volta tanto a favore della città e della sua vivibilità compromessa.

MADDALONI- Prima spallata e primo stop all’Ufficio di Piano. La riunione, fissata per il 15 novembre, non si terrà causa “prove tecniche di maggioranza”. L’affollata assise ecumenica è stata sostituita con un interpartitico di maggioranza che licenzierà le linee guide targate amministrazione De Filippo. E’ uno snodo fondamentale che fa ballare l’intera coalizione. E’ un’accelerazione ma anche una prova di forza. Nonostante le posizioni unitariamente granitiche dai meandri della coalizione arcobaleno emergono dissensi. Non sulla redazione di nuove linee guida e nemmeno sull’accelerazione in corso. Ma si agita qualcosa di più grave e profondo. Una parte della maggioranza mette in discussione il rapporto fiduciario con il redattore Romano Bernasconi. Se le nuove linee guida, integrano e sostituiscono quelle del 2015 correggendo la bozza (presentata fuori tempo massimo nel settembre 2016), c’è chi chiede un’audizione del redattore. Una richiesta considerata doverosa e un minimo sindacale dovuto alla trasparenza e al cambiamento inaugurato con il nuovo corso politico. E poi c’è chi vuole invece una relazione che giustifichi l’operato del redattore che non ha fedelmente tradotto cartograficamente le linee guida del 2015. Nessuno lo dice apertamente ma nella maggioranza c’è il partito che vuole un’audizione verità del redattore. E il malumore cresce con i giorni: Bernasconi scrive ai giornali ma non ha ancora relazionato all’Ufficio di Piano. E c’è chi morde il freno. Stranamente ad agitarsi non è l’opposizione molto cordiale e mansueta ma esponenti di primo piano della maggioranza che hanno tuonato nell’Ufficio di Piano e non solo. Oltre alle linee guida c’è di più. Ad innescare fibrillazioni sono i tempi lunghi e incerti della redazione degli atti preliminari: relazione geologica, zonizzazione sismica e aerofotogrammetria. Insomma, si rischia un “Puc zoppo”: pensato nelle sue linee guida ma privo dei fondamentali atti che ne legittimano la redazione. Gli studi geologici non sono un optional ma un obbligo e un dovere. E qui si cera il secondo corto circuito. Staremo a vedere se a colpi di maggioranza si spegneranno i principi d’incendio.

MADDALONI- Subito 200 nuovi contatori contro gli utenti «senza controllo». Troppi allacciamenti abusivi all’acquedotto comunale e poi pochissime volture dei consumi idrici, molte intestate a persone non più in vita e quindi non più pagate. Per stanare i «furbetti del’acqua gratuita» arriva il riordino integrale del servizio. «L’unico sistema –rivela il vice sindaco Gigi Bove, titolare della delega alle finanze- che sarà efficace per dare la caccia agli utenti del servizio idrico gratuito sarà basati sull’incrocio delle banche dati che costituirà il servizio principale del nascente ufficio unico delle entrate». L’obiettivo è fare emergere tutte le attività produttive che non pagano l’acqua. «Stiamo valutando –aggiunge il vicesindaco- con una gara d’appalto più sostanziosa per allestire un servizio di lettura dei contatori e dei consumi reali. Il cambio di passo è avvenuto».